La personalità secondo Eysenck
La personalità secondo Eysenck

 

I disturbi emotivi di cui può soffrire un soggetto nel corso del suo sviluppo psicologico long-life possono talora diventare fuorvianti.

Riflettiamoci insieme.

I disturbi emotivi sono chiaramente relativi in quanto ciascuno ha il suo personale livello di tolleranza rispetto alla tensione, al conflitto, alla frustrazione.

Per lo stesso motivo, anche la cosiddetta normalità, ma forse è più appropriato concludere che mette alquanto male tentare di descrivere l’inafferrabile persona “normale”. Possiamo con qualche rischio provarci.

Innanzitutto essa è facilmente adattabile e flessibile.

Vive nel mondo reale del presente, non nel passato o nel futuro.

Il suo passato è nel posto adatto, ciò sta a dire che le sue prime esperienze sono ricordi, non influenze tuttora attive.

Guarda al futuro con curiosità, non lo prevede sforzandosi di controllarlo.

Dal momento che può dire “io” con convinzione, si espone volentieri e in dose giusta alle nuove esperienze e può correrne i relativi rischi, sia facendo uso delle opportunità che gli si offrono, sia creando opportunità per sé stesso.

Gli è molto chiaro ciò di cui ha bisogno e ciò che vuole – ha ben chiara la differenza tra le due cose – e sa da che cosa è ragionevole aspettarsi una soddisfazione.

Oltre a essere capace di stimarsi, dispone di mezzi adeguati ed efficaci per proteggersi dalle cose spiacevoli ed eccessivamente ansiogene.

Infine, è in grado di assumere la responsabilità per sé e per altri ed è artefice di sé stesso.

E’ lui a prendere le iniziative e a mantenersi recettivo, invece di essere guidato da forze interne ed esterne e di reagire ad esse.

Esiste davvero una persona del genere?

 

(liberamente tratto da uno scritto di Ellen Noonan)

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