FRAMMENTI DA UN QUADERNO DI GUERRA
24 Febbraio 2022 – 24 Marzo 2022
Polvere, fuoco e detriti,
squarci e fumo,
buttati sui selciati,
come i cadaveri
negli abissi
comuni
che ancora ignorano
il loro fondo.
Deliri lucidi brulicano nelle menti
dei potenti della Terra;
arsure inestinguibili,
inquietudini torbide,
aumentano le distruttività
dell’homo demens.
Il singhiozzo non riesce a piangere,
piuttosto invoca,
si dispera.
Requiem non è data,
neanche ai morti,
non si leggono salmi.
Assenza assoluta.
Qui si consuma
il sacrificio.
La risoluzione tarda,
si nasconde,
s’allontana,
si sgretola
dentro allo sbigottimento
di bambini, di vecchi, di donne.
Gode dei procurati tormenti
l’efferata violenza.
Intanto,
i bambini,
i vecchi,
le donne,
tremano,
nel buio dei rifugi sotterranei;
a mani nude,
riarse,
levigano,
lucidano,
i sassi,
strappati
ai selciati roventi,
su cui cammineranno
ancora,
liberi,
a piedi nudi,
ma senza calpestare l’erba,
l’impercettibile respiro
dei morti.
Loro lo sanno.
Dai rifugi sotterranei
i bambini, i vecchi, le donne
usciranno insieme,
senza gridare,
per non uccidere
i loro morti
un’altra volta.
Loro lo sanno.
Dopo tutti i missili,
dopo tutte le bombe,
dopo tutti i combattimenti,
dopo tutte le sirene,
dopo tutti gli allarmi,
dopo tutti i coprifuoco,
dopo tutte le notti insonni,
dopo tutti i morti,
i bambini, i vecchi, le donne,
si leveranno insieme,
non tremeranno più.
Con i bambini,
con i vecchi,
con le donne,
con i reduci ,
sarà pace sola.
Loro lo sanno.
Le armi,
finalmente
nella fossa comune,
nel suo fondo,
tutte quante.
I bambini, i vecchi, le donne,
loro lo sanno.
Come non soffocare angoscia e sgomento immersi nella lettura di questi versi che rendono consapevoli di una orribile e tangibile realtà vicina, noi che siamo nelle nostre case al caldo?
Ci sembra impossibile e irreale dover continuare a sperimentare la mostruosità umana e pensare che “è nostra”!
Non si ferma questa strage neppure di fronte allo sguardo dei bambini.
La storia si ripete come sempre ed è questa la più grande mostruosità, che si continui a sbagliare, a non imparare dagli errori delle guerre del passato, a non ricercare il dialogo, il confronto, la comprensione.
Le stragi passate, inutili.
Noi adulti continuiamo a chiedere al bambino che è vicino a noi, di crescere e migliorare.
Si deve cambiare prospettiva ed iniziare a chiedere al bambino che è in ognuno di noi.
La soluzione è nel mostrare la via giusta percorrendola, non indicandola agli altri,. I nostri cuccioli.devono vedere e seguire le orme del nostro cammino.
Ognuno di noi si deve sentirsi responsabile in questo oceano che stiamo navigando.